La scelta del web

Dopo anni di esperienza.

La pandemia da corona virus obbliga ad una pausa forzata, me e molti altri.

Corre l'anno 2020. Febbraio, marzo.

Nel limite trovo opportunità, tra cui dedicarmi all’ingresso nel web come professionista.

Questo passaggio avviene dopo 16 anni di intenso e costante lavoro, come formatore e consulente socio-educativo, guadagnato esclusivamente con i contatti offline, con il passaparola, cercando di dedicare la miglior cura possibile ad ogni singolo servizio offerto.

Senza presunzione, mi voglio riconoscere questa soddisfazione, con gratitudine verso le persone, i gruppi e le istituzioni  che mi hanno mostrato fiducia.

Tragitti pecorsi, complessità condivise, mete perseguite.

Il mio lavoro, per certi aspetti, è simile a quello del ristoratore.

Osservando la mia storia professionale dal 2004 ad oggi, mi rivedo dunque nell'oste di trattoria, meno nello chef da social e copertina.

Non un pregio, non un difetto, una caratteristica.

Un oste semplice, in gioco in ogni proposta, fiducioso che i commensali, apprezzando onestà e genuinità,  tornino, parlino bene dell'esperienza ed invitino altri a provarla.

Il riscontro? 

Sempre lavorato, dunque funziona.

Quindi perché cambiare?

Perchè mettersi in mostra nella vetrina di internet?

Tre punti.

  1. Riconosco il potenziale divulgativo della rete, utilizzabile in modo socialmente costruttivo, oltre il perimetro offline.
  2. Sento la motivazione a sperimentarmi, come fosse una prova di adattamento, all’interno di un territorio non della mia anima, ma molto frequentato dalla contemporaneità.
  3. Immagino questo passaggio evolutivo come occasione per scoprire nuovi scenari lavorativi, come investimento sul futuro, dato che le energie potrebbero essere inferiori e non consentirmi i ritmi sul campo di questi anni.

Il limite esiste, buono considerarlo.